SCUOLA/ L’avventura di scoprire e accettare se stessi: il “cuore” di Silvia Avallone

Nel romanzo “Cuore nero” (Rizzoli, 2024), Silvia Avallone racconta l’incontro tra due esistenze spezzate: Emilia, appena uscita di prigione dopo aver scontato una lunga pena per omicidio, e Bruno, un maestro elementare segnato da un trauma infantile. Entrambi attendono di scoprire il perdono per sé stessi, in un lento cammino di accettazione e redenzione. L’incontro tra i due diventa il cuore pulsante del romanzo: un dialogo interiore e reciproco che rivela l’umanità profonda dei protagonisti e apre alla possibilità di una rinascita. Al centro, una potente riflessione sul male, la colpa, e il mistero del perdono, come dimostra la citazione chiave: «Eravamo due esseri umani. Quello che lei aveva compiuto, avrei potuto compierlo io… Allora cos’era, il male? Il non saper perdonare» (p. 335). Non ci sono facili morali, ma un cammino esistenziale che sfida lo sguardo comune e invita ad accogliere la profondità della persona oltre le sue ferite.