Nella prefazione al libro ‘Nell’attesa di un nuovo inizio. Riflessioni sulla vecchiaia’ del cardinale Angelo Scola, Papa Francesco offre una meditazione profonda sulla vecchiaia e sulla morte. Egli sottolinea come la vecchiaia, se vissuta come una grazia e non con risentimento, possa diventare un’età feconda, ricca di esperienza, saggezza e discernimento. Francesco elogia il coraggio di Scola nell’affrontare la vecchiaia con sincerità, definendosi ‘vecchio’ senza timore, e invita a restituire fierezza a questo termine spesso considerato negativamente. Inoltre, il Papa riflette sul ruolo fondamentale dei nonni nella società, come portatori di memoria e valori duraturi. Infine, affronta il tema della morte non come fine, ma come l’inizio di qualcosa di nuovo: la vita eterna, che chi ama già sperimenta sulla terra nelle occupazioni quotidiane.

L’articolo analizza la miniserie ‘Adolescence’, sottolineando come, al di là della rappresentazione di episodi di violenza giovanile e bullismo, emerga una critica verso l’assenza di adulti capaci di comprendere e guidare i giovani. La narrazione mette in luce la mancanza di figure adulte che sappiano offrire uno sguardo sincero e una proposta educativa reale. Solo in un momento della serie si intravede una relazione positiva tra padre e figlio, suggerendo che i giovani non cercano cliché, ma adulti autentici che riconoscano il loro io.

Nel volantino si legge: «La nostra esperienza di fede nasce dall’incontro con un’umanità diversa, capace di guardare la realtà e lo studio con uno sguardo nuovo». È il racconto di come, attraverso momenti di condivisione e un’amicizia genuina, i ragazzi di Gioventù Studentesca di Lugo abbiano iniziato a interrogarsi su ciò che davvero dà senso alla vita. Un passaggio significativo sottolinea che «il cuore di ogni ragazzo desidera la felicità, e solo un incontro vivo può tenere desta questa domanda». Da qui, l’invito a vivere la scuola e i rapporti quotidiani con curiosità e apertura, senza accontentarsi di risposte superficiali.

Nel corso di un incontro a Seveso, studiosi e professionisti di diverse discipline hanno discusso la crisi dell’io nella società attuale e il conseguente disagio psichico, sociale ed educativo. È emerso che il disagio non è solo un problema da risolvere, ma un’opportunità per approfondire la comprensione dell’essenza umana. La crisi può essere vista come un’occasione di crescita, piuttosto che come una fine. Questo approccio ha trovato riscontro tra i partecipanti, sottolineando l’importanza di un dialogo interdisciplinare per affrontare le sfide contemporanee.

“Adolescence” ha il merito di presentare un quadro realistico delle sfide che i giovani affrontano quotidianamente, dallo stress scolastico ai problemi relazionali, fino alla ricerca di un’identità solida in un mondo in continuo cambiamento. Al centro dell’articolo emerge anche il ruolo ambiguo degli adulti, spesso impreparati a comprendere i linguaggi e le esigenze delle nuove generazioni. La miniserie diventa così un’occasione per riflettere sul confronto generazionale, mettendo in evidenza tanto le incomprensioni quanto la possibilità di una rinnovata vicinanza, se si trova il coraggio di ascoltare e mettersi in discussione.

Qualche giorno fa, l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito ha commentato l’intervento di Davide Prosperi su la Repubblica. In questo articolo, Prosperi risponde a Polito, evidenziando come la guerra non sia l’unico scenario possibile per l’Europa. Sottolinea l’importanza di esplorare vie alternative e di promuovere un dialogo aperto e costruttivo per affrontare le sfide attuali. Prosperi invita a una riflessione profonda sulle responsabilità dell’Europa nel contesto internazionale e sulla necessità di costruire un futuro basato sulla cooperazione e sulla pace. «Se l’Europa vuole avere un futuro, deve iniziare a interrogarsi su quale idea di sé vuole proporre al mondo.»

La serie ‘Adolescence’ racconta la storia di Jamie Miller, un tredicenne accusato dell’omicidio di una compagna di scuola. Attraverso quattro episodi girati in un unico piano sequenza, la narrazione esplora le dinamiche familiari, l’influenza delle subculture online come la ‘manosfera’ e il cyberbullismo. La psicologa Sandra Frigerio sottolinea come la rappresentazione di Jamie rifletta le fluttuazioni emotive tipiche dell’adolescenza e l’impatto devastante dei social media sulla psiche dei giovani. La serie evidenzia la fragilità delle relazioni tra genitori e figli e l’importanza di un supporto adeguato per prevenire comportamenti estremi.

L’iniziativa dei «Quadratini» prende vita quando, nel periodo più duro della pandemia, don Eugenio inizia a celebrare la Messa in collegamento web. Inizialmente concepita per pochi fedeli impossibilitati a uscire, la celebrazione si diffonde ben oltre i confini della sua parrocchia, accogliendo ora oltre 2.500 persone, tra malati e familiari alla ricerca di vicinanza e conforto. Il gruppo, formalizzato nell’associazione «Quadratini & Carità», propone una Messa quotidiana su Zoom, seguita da momenti di dialogo in cui ciascuno può condividere la propria esperienza di malattia, paura e speranza. Oltre agli incontri virtuali, si organizzano visite a domicilio, ritiri spirituali e occasioni di convivenza, generando una rete di amicizie reali che aiuta i partecipanti a sentirsi accompagnati e sostenuti. L’aspetto principale non è tanto prepararsi alla morte, quanto sostenersi a vicenda per vivere più pienamente, anche dentro la sofferenza, riscoprendo il valore della fede, della preghiera e della fraternità.

Federico Pichetto, nell’editoriale ‘Aprile, il crollo delle illusioni’, cita T.S. Eliot definendo aprile ‘il più crudele di tutti i mesi’. Con il disgelo, molte certezze si dissolvono, lasciando l’uomo di fronte a nuove realtà spesso scomode. Pichetto sottolinea come l’essere umano tenda a rifuggire il cambiamento, preferendo aggrapparsi a sicurezze ormai obsolete. Analizza inoltre le turbolenze attuali: dalla transizione presidenziale negli Stati Uniti, alle condizioni di salute del Papa, fino alle guerre interminabili e alla crisi d’identità dell’Unione Europea. Queste macro-tensioni si riflettono nella vita quotidiana, dove conflitti e divisioni minano le relazioni personali e comunitarie. L’autore invita a costruire spazi di accoglienza e collaborazione, piuttosto che alimentare scontri e solitudini. Conclude che, nonostante le difficoltà, aprile rappresenta un’opportunità per abbracciare il nuovo e affrontare le sfide con consapevolezza.

Il Cardinale José Tolentino de Mendonça riflette sulla figura di Dante Alighieri, evidenziando come la sua opera rappresenti un viaggio di speranza e redenzione. Sottolinea l’attualità del messaggio dantesco, capace di parlare al cuore dell’uomo moderno e di offrire una prospettiva di luce nelle difficoltà dell’esistenza.