La speranza della pace

Il volantino di Comunione e Liberazione affronta la drammatica situazione in Terra Santa e in altre aree di guerra, come l’Ucraina, riprendendo le parole di papa Leone XIV e la domanda del Pontefice: «Da cristiani, oltre a sdegnarci, ad alzare la voce e a rimboccarci le maniche per essere costruttori di pace e favorire il dialogo, che cosa possiamo fare?». La violenza in atto è definita «inaccettabile» e viene denunciato il prevalere della logica del più forte sulla forza del diritto internazionale.

Il documento insiste sul valore della pace come cultura che si costruisce dal basso, a partire dalle relazioni quotidiane e da un orizzonte più grande che riconosce un destino comune. La preghiera, indicata dal Papa come prima risposta, diventa intercessione per la pace e conversione dei cuori: da qui l’invito a recitare il Rosario per la pace ogni giorno di ottobre e a partecipare alle veglie comuni, come quella del 22 settembre e quella guidata dal Pontefice l’11 ottobre in piazza San Pietro.

Accanto alla preghiera, il volantino sottolinea la testimonianza di unità e di fedeltà a Cristo, richiamando l’esempio dei religiosi che a Gaza hanno scelto di restare nonostante l’ordine di evacuazione, per continuare a prendersi cura dei più fragili. Questa scelta mostra la forza del perdono e della speranza che scaturiscono dalla Croce. Per i cristiani, contribuire alla pace significa anzitutto vivere la comunione e documentare che un’esperienza di concordia e accoglienza è possibile.