Editoriale. Agostino, ‘compagno di viaggio’ che ha accolto le domande più radicali
Le parole di Sant’Agostino attraversano i secoli senza perdere forza. L’Ipponate non fu un maestro di formule, ma un ‘compagno di viaggio’ che ha vissuto crisi culturali e smarrimenti, senza temere le domande radicali sull’esistenza. Per lui i dubbi non sono nemici della fede, ma tappe verso la verità.
Al centro del suo pensiero vi è l’interiorità: rientrare in se stessi non come fuga, ma come autenticità, come ricerca di un desiderio che supera l’uomo. È un messaggio attuale in un mondo frammentato e dominato dal rumore esterno.
Agostino visse la libertà in modo drammatico: come possibilità di scegliere il bene, non come arbitrio. La libertà è responsabilità, liberazione dal disordine interiore resa possibile dalla grazia. In tempi in cui la libertà è ridotta a consumo, la sua visione resta luminosa.
Nelle *Confessioni* descrisse il tempo come intreccio di memoria, attenzione e attesa. Il tempo non si domina: si abita. Non è possesso, ma occasione di crescita e di speranza. In un’epoca segnata da ansia e fretta, questa è una prospettiva liberatoria.
Agostino, consapevole della vulnerabilità umana, indica una salvezza che nasce dal dono, non dall’autosufficienza. Il suo pensiero non è evasione ma invito a vivere responsabilmente la realtà, riconoscendo che ogni frammento di bene rimanda a un’origine più grande.
La sua eredità è un metodo: affrontare le domande decisive, coltivare interiorità, vivere la libertà come responsabilità, abitare il tempo come attesa di senso. In un mondo precario e impaurito, la sua voce ridona fiducia: la bellezza non è consumo, la felicità non è possesso, la verità non è arbitrio.
Agostino ricorda che l’uomo non vive da solo: città terrena e città di Dio si intrecciano, e il compito è discernere. La sua lezione più attuale è non smettere di cercare, non accontentarsi dell’immediato. Nella fragilità della vita invita a guardare oltre, verso la pienezza promessa. «Inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Te».
