Papa: digiuno e preghiera per la pace, c’è una Regina che conosce il dolore dei nostri conflitti
Papa Leone XIV ha proclamato una giornata di digiuno e preghiera per la pace in occasione di venerdì 22 agosto, Beata Vergine Maria Regina. Il titolo di ‘Regina’ non è un onore poetico, ma riconoscimento di una maternità che abbraccia l’intera umanità: Maria non domina ma custodisce, non schiaccia ma solleva. È Regina perché Madre, capace di libertà e amore anche sotto la croce.
Oggi ‘Regina della pace’ non è un richiamo distante, ma un’urgenza viva: la Terra Santa continua a sanguinare, l’Ucraina non trova tregua, altre guerre dimenticate mietono vittime. Ma la guerra non abita solo nei palazzi della politica: attraversa il cuore umano, fatto di rivalità, rancori e orgoglio. Maria conosce questa fatica interiore e accompagna i nostri smarrimenti.
Il digiuno e la preghiera non sono riti esteriori, ma vie concrete per ridare respiro all’anima: digiunare significa fare spazio interiore, riconoscere che non siamo padroni della vita; pregare significa consegnare le inquietudini a un Altro che può trasfigurarle. Così impariamo a non cedere all’indifferenza e a non abituarci al dolore altrui.
La vera pace non nasce solo da trattati, ma quando ciascuno depone le armi interiori: sospetto, diffidenza, odio. È una lotta silenziosa che si combatte nella vita ordinaria. Maria, Regina della pace, non toglie le fatiche, ma mostra che anche le lacrime possono generare speranza. Quando la invochiamo, non ci rivolgiamo a una sovrana lontana, ma a una Madre vicina. La sua regalità è prossimità e intercessione. Le parole della liturgia – ‘Maria, Regina della pace, interceda perché i popoli trovino la via della pace’ – diventano così un grido concreto che riguarda tutti.
Forse non vedremo subito la fine delle guerre, ma già ora è possibile il miracolo del perdono, della riconciliazione e della fraternità ritrovata. È da qui che riparte la storia: da uomini e donne che, seguendo Maria, scelgono la via della pace.
