Meeting di Rimini, quando la pace ha il volto di una mamma

La quarantaseiesima edizione del Meeting di Rimini si è aperta con due storie di madri segnate dal conflitto ma capaci di scegliere il dialogo. Layla al-Sheik, palestinese, ha perso suo figlio Qusay di soli sei mesi durante la seconda Intifada, mentre cercava di metterlo in salvo. Dopo anni di dolore e smarrimento ha aderito al Parents Circle-Families Forum, che riunisce famiglie israeliane e palestinesi unite dal lutto. Al suo fianco Elana Kaminka, israeliana, madre di Yannai, un soldato ucciso il 7 ottobre 2023 dopo aver salvato 80 reclute e 20 civili. Anche lei ha trovato nel Parents Circle il modo di trasformare la perdita in impegno per la pace.

Le due donne vivono a pochi chilometri di distanza, separate da muri e checkpoint, ma unite da un’amicizia concreta. «Noi siamo madri – ha detto Elana – bisogna avere buoni vicini per avere una buona vita. Gli estremisti pensano di poter eliminare i vicini, ma non sarà mai così». Layla ha ricordato le difficoltà quotidiane di Gaza e Cisgiordania, ma anche la speranza che nasce dall’incontro e dalla memoria condivisa.

Il presidente della Fondazione Meeting, Bernard Scholz, ha sottolineato che il titolo di questa edizione – ‘Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi’ – indica la possibilità di seminare conciliazione anche nei deserti della guerra. A portare la sua voce è stata anche suor Aziza, comboniana eritrea, che ha raccontato la sua esperienza tra i beduini del deserto di Giuda: «Il muro ci separa dal volto dell’altro, ma quando si vede il volto dell’altro si vede Dio».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio, ha richiamato il valore dei ‘costruttori di comunità, convivenza e pace’. Papa Leone XIV, nel saluto al Meeting, ha invitato a «lasciarsi sospingere nel deserto e vedere fin d’ora ciò che può nascere dalle macerie e da tanto, troppo dolore innocente». Così, la ferita insanabile della perdita di un figlio diventa segno che, anche nel conflitto più aspro, è possibile intravedere strade nuove di riconciliazione e speranza.