L’intelligenza artificiale ci obbliga a ripensare chi siamo

Nell’intervista, il professor Luca Mari, docente alla LIUC di Castellanza, affronta il tema dell’intelligenza artificiale come sfida non solo tecnologica ma antropologica. Mari chiarisce che il termine ‘intelligenza artificiale’ è spesso usato impropriamente e che oggi si parla, in concreto, di sistemi basati su machine learning. L’evento rivoluzionario è rappresentato dall’avvento di ChatGPT, che ha reso l’IA un’esperienza diffusa, influenzando il nostro modo di pensare e interagire. Mari sottolinea che non è l’architettura dei sistemi a fare la differenza, ma l’addestramento e i dati. Invita quindi a riflettere sul ruolo dell’educazione: la scuola deve formare persone, non solo lavoratori, aiutando i giovani a diventare consapevoli e capaci di affrontare il cambiamento. L’adozione dell’IA nelle aziende è ancora limitata, ma naturale: serve comprensione e gradualità. Per Mari, il compito dell’accademico è offrire una coscienza critica, distinguendo ciò che è rilevante da ciò che è solo rumoroso.