Educare al desiderio: la mia risposta a Concita De Gregorio

Massimo Recalcati esprime la sua persistente perplessità riguardo all’introduzione di una materia didattica dedicata all’educazione sessuale e affettiva nei programmi scolastici, nonostante la replica di Concita De Gregorio. Sostiene che l’educazione, in senso lato, debba scaturire dalla vita della scuola ‘nel suo complesso’, attraverso l’attività didattica e le relazioni, piuttosto che da un insegnamento esplicito. Un bravo insegnante non è un ‘educatore di professione’ o un ‘filosofo della morale’, e la didattica è già intrinsecamente educativa. Recalcati preferisce ‘una lezione su Flaubert o su Saba’ a una spiegazione “educativa” su tolleranza e rispetto, temendo una ‘caduta psicologistica’ che alimenti l’illusione di ‘esperti’ in grado di definire una sessualità o affettività “giusta”.
Il ragionamento si estende al tema della prevenzione, dove l’autore, forte di 35 anni di esperienza clinica, critica il ‘modello greco’ secondo cui la trasmissione del sapere dissuaderebbe dalle cattive pratiche, un’idea che ‘alimenta purtroppo solo illusioni’. Ricorda la domanda di Paolo di Tarso, ‘Perché non faccio quello che veramente voglio, ma solo quello che detesto?’, evidenziando come la psicoanalisi abbia messo al centro il paradosso per cui gli esseri umani possono tendere al proprio male pur conoscendo il bene.
Recalcati individua due condizioni fondamentali per una vita affettiva e sessuale gioiosa: la ‘testimonianza reale’ dei genitori o di adulti di riferimento, che dimostrino la possibilità di amare e desiderare senza prevaricazione; e il ruolo della scuola come comunità nell”alimentare il desiderio di vita’ e favorire l’accensione dell’esistenza dei giovani. Le distorsioni affettive e sessuali non derivano da un non sapere, ma dalla ‘chiusura della vita’ e dalla paura, che Pasolini definiva ‘vuoto di cultura’ generatore di ‘desiderio di morte’. La trasmissione della cultura, al contrario, accende il desiderio di vita, considerata l’unica vera prevenzione possibile.