Il documento sinodale spiegato oltre le bandierine ideologiche Lgbtq+

Il documento sinodale, approvato dall’Assemblea della Chiesa in Italia dopo quasi cinque anni di discussioni, è stato oggetto di ampie interpretazioni mediatiche, che ne hanno spesso enfatizzato aspetti legati a temi come l’apertura alle coppie omosessuali o il sostegno ai Gay Pride. Monsignor Giovanni Paccosi, vescovo di San Miniato, chiarisce che tali letture rappresentano ‘la forzatura di far diventare richiesta di tutti ciò che era solo di pochi’, sottolineando che ‘riconoscere’ non è sinonimo di ‘accogliere’ e che Papa Francesco accoglie tutti ma non accetta ‘bandiere’ ideologiche.

Il documento nasce da un lungo cammino in tre fasi – narrativa, sapienziale e profetica – con l’obiettivo di fornire indicazioni concrete ai vescovi. I suoi temi fondamentali riguardano la necessità di una Chiesa missionaria con uno stile di prossimità, un cambiamento nella formazione cristiana che valorizzi la vita comunitaria e la preghiera, e una revisione della gestione delle strutture ecclesiastiche. L’ambiguità riscontrata nel testo deriva dal tentativo di ‘tenere insieme tutti, anche posizioni effettivamente molto polarizzate’, includendo anche posizioni minoritarie per non escludere nessuno, sebbene questo abbia talvolta compromesso la ‘vivezza di esperienza’.

Paccosi evidenzia che l’orizzonte del documento è ben più ampio delle questioni mediaticamente discusse, concentrandosi sulla testimonianza di Cristo e sulla formazione che si realizza nella comunità. Riconosce il rischio di un approccio troppo sociologico o ideologico, ammettendo che ‘il rischio, nella nostra esperienza, è sempre quello di dare per scontata la fede’, ma ribadisce che lo scopo del sinodo è ‘iniziare uno stile e un metodo’ basato sull’ascolto e sulla consapevolezza che ‘chi fa è Cristo e che noi siamo strumenti nelle sue mani’. La sinodalità, per Paccosi, non è un sistema democratico, ma ‘la dinamica della comunione’, un aiuto per vivere la coscienza di essere una cosa sola in Cristo. Il metodo della conversazione nello Spirito, fondato sull’ascolto reciproco e la preghiera, è cruciale per superare il clericalismo e la tentazione di imporre le proprie opinioni, permettendo a tutti di essere costruttori della Chiesa.