Il Trecento Adriatico PAOLO VENEZIANO e la pittura tra Oriente ed Occidente
La mostra, presentata in occasione del Meeting di agosto, si è rivelata come uno dei più importanti avvenimenti artistico-culturali di quest’anno e continua a riscuotere un vasto consenso di critica e di pubblico.
Tra il Duecento e il Trecento fiorisce sulle sponde dell’Adriatico, grande via di comunicazione tra le diverse città sorte sulle sue coste, una cultura artistica senza precedenti e senza paragoni: con Venezia, ponte di cultura tra l’Oriente e l’Occidente, inizia ad affermarsi un’arte preziosa ed unica, destinata a diffondersi proprio attraverso i mari.
Si deve in particolare a Paolo Veneziano, maestro attivo nella prima metà del Trecento, la svolta decisiva della pittura lagunare. Ultimo pittore “bizantino”, dà vita ad una pittura di grande intensità ed eleganza, splendida nei colori e nelle forme.
Ne seguono la lezione numerosi artisti che porteranno il suo stile e linguaggio lungo entrambe le sponde del mare. Tra questi emergono l’anonimo Maestro di Caorle cui si deve la decorazione a mosaico del Battistero nella Basilica veneziana, Lorenzo Veneziano, col quale la pittura si dirige più decisamente al gotico, Nicolò di Pietro che unitamente a Jacobello del Fiore e Biagio Traù hanno realizzato quella comunione culturale che fa del bacino adriatico un mare eccezionale, sul quale si riflettono le splendide testimonianze di un secolo ricco d’arte e bellezza.
