Non basta obbligarli a spegnere il cellulare se non ascoltiamo il loro dolore

Il contributo mette in luce la crescente sofferenza psicologica di molti adolescenti, spesso segnalata da comportamenti di chiusura o abuso dei dispositivi digitali. Ma vietare o limitare l’uso dei cellulari non è sufficiente: serve la disponibilità ad ascoltare davvero il dolore dei ragazzi. Dietro ogni silenzio, ogni ribellione, ogni fuga nel virtuale c’è una domanda inespressa di senso, di relazione e di presenza adulta. L’autrice sottolinea che l’adulto deve offrire una compagnia capace di accogliere anche il grido più nascosto, perché solo l’ascolto profondo può generare cambiamento.