Halloween: una sfida al cristianesimo
C’è un punto di forza formidabile, e pur fragile, da guardare, proteggere ed educare: l’innocente semplicità dei bambini. Il loro desiderio. Normalmente così compresso in un tempo già tutto programmato, da genitori e C.: scuola fino alle quattro e mezza, poi magari il tennis, l’allenamento di basket, l’ora di danza, quella di catechismo, i compiti, la playstation… Sempre più rari gli spazi di libero divertimento in compagnia e non precostituito. Marco, 11 anni, è contento perché ad Halloween andrà a casa di un amico in compagnia del quale si avventurerà nel classico “dolcetto o scherzetto”. Idem Moment, stessa età, nato in Marocco. Alba ha sette anni: le piace vestirsi in modo da spaventare le sue amiche, che facciano “uh”.
Demonizzare Halloween o esaltarlo acriticamente è un modo per non stare di fronte a questi desideri.
