Da Leopardi a papa Leone XIV. C’è un punto da cui ripartire

Il testo prende avvio da una lettera di Giacomo Leopardi in cui emerge la sua visione amara e disillusa dell’esistenza. L’autore utilizza questo spunto per leggere il disagio contemporaneo, dominato dalla disillusione e da un senso diffuso di vuoto. Tuttavia, propone di ripartire da ciò che resiste in noi: la domanda di senso, la tensione alla verità, il desiderio di un bene che non si riduca alla sola sopravvivenza: ‘Ma allora è proprio questo infinito desiderio di bene che ci sfida e in qualunque situazione può riaprire la partita. Perché se gli diamo credito ci costringe ad alzare la testa e a cercare. E se in questa ricerca si affacciasse all’orizzonte qualcosa di imprevisto, qualcosa che proprio non avevamo messo in conto?’