Alla faccia della “vacanza child free”
Partendo dal dibattito francese sulle strutture turistiche ‘adult only’, l’autore riflette sull’idea sempre più diffusa che i bambini siano un ostacolo al relax. Dalle offerte che promettono cene romantiche senza urla, a crociere rilassanti senza corse nei corridoi, emerge una filosofia che esclude i più piccoli come fonte di disturbo. Vitali individua due sottintesi pericolosi: il bambino come fastidio e la realtà come negativa. A questa visione oppone la sua esperienza in una vacanza comunitaria dove 110 bambini su 350 partecipanti rendono evidente che la convivenza tra generazioni arricchisce tutti. Cita lo psicologo Benemeglio sulla funzione educativa della vacanza in famiglia e ricorda, con affetto, un episodio in cui un bimbo sprona l’amico ad andare alla preghiera con un “È Dio che ci ha creati”. Conclude con un’ironia affettuosa contro le vacanze Harley-Davidson free, auspicando invece un mondo capace di educare e accogliere, anche nella confusione.
